C’è questo tizio che l’anno scorso, durante il lockdown, si è messo a consegnare hamburger con lo scooter.
Non che avesse bisogno di soldi. Ma a stare tutto il giorno rinchiuso, gli sembrava di scoppiare.
Perciò, quando Facebook gli ha mostrato quell’annuncio, non si è fatto pregare.
Ha toccato l’iconcina della cornetta, e due ore dopo era lì. Puntuale, davanti alla saracinesca, a ritirare quel borsone termico.
La gente si ingegnava a pagare in anticipo; quindi le consegne erano numerose, ma spedite.
Lui posava la borsa a terra, e si allontanava indietreggiando. Salutava con un cenno del capo.
C’era diffidenza estrema. I cittadini, impauriti, erano tutti barricati in casa.
Così lui ha potuto sfrecciare tutta la sera, lungo le strade di una città fantasma.
Nessuno, al tempo, osava sfidare il virus. Solo lui, medici e infermieri.
Però medici e infermieri erano eroi acclamati dai Tg. Lui, uno che portava hamburger e birra alla gente.
A fine serata, il ristoratore gli porge il pattuito, e gli chiede di tornare l’indomani.
Il ragazzo infila i soldi in tasca. Sorride, ma rifiuta.
Gli dà però 3 consigli:
1) Stampare dei volantini con un’offerta, e consegnarli insieme agli hamburger.
2) Mandare i clienti su una pagina web, e per attivare l’offerta chiedere i loro dati.
3) Contattarli telefonicamente e stabilire con loro una relazione diretta, scavalcando Just Eat.
Non voglio dire che quel ragazzo ero io, e non voglio dire che non ero io.
Non so nemmeno perché ti sto raccontando questa storia, ma forse puoi cavarci qualche morale.
- Nella vita c’è quasi sempre una busta numero 2, e se l’alternativa è stare rinchiuso a guardare i muri, non avere paura di aprirla. Raramente è peggio del vuoto.
- Lascia che ogni esperienza ti arricchisca. Fosse anche arricchimento spirituale.
- Una volta che ti ha dato quel che doveva darti, archivia e passa oltre.
- Impara a costruire una pagina web, che quando meno te l’aspetti la vita te la richiede.